VERZUOLO – “Il coraggio di sognare con Dio”, di osare e di agire per realizzare il suo sogno, la cura delle fragilità, quelle dei bambini e dei nonni. Il coraggio di trasformare il sogno in una realtà, secondo le parole di Madre Teresa di Calcutta. Il coraggio di ribadire il proprio “sì” all’accoglienza della vita umana, di fare in modo “che ogni singolo bambino sia desiderato”.
Sono i messaggi forti e chiari che hanno aperto la Veglia per la Vita di venerdì 3 febbraio: tantissimi giovani, tante famiglie e adulti hanno accolto l’invito del Centro di Aiuto alla Vita di Saluzzo, del Centro Pastorale Giovanile e dell’Ufficio Famiglia della Diocesi e hanno partecipato alla serata ospitata dalla parrocchia Ss Filippo e Giacomo di Verzuolo.
“Se una madre può uccidere il proprio stesso bambino, cosa mi impedisce di uccidere te e a te di uccidere me? È questo è il grande distruttore della pace oggi”: Madre Teresa parlava così, nel 1979, sul palco del premio Nobel per la Pace. Queste stesse parole, quel suo discorso così netto e pieno di fede e coraggio, hanno introdotto le due testimonianze della serata: quella di Elisa Trecastagne, ragazza disabile che ha trasformato il suo limite in un’opportunità, in una sfida costante per vedere che cosa la vita possa regalare di bello e sorprendente.
E quella di Fiorella e Massimo, una coppia di sposi che ha scelto di aprire le porte della propria casa all’accoglienza di tutte le fragilità, quella dei bambini, ma anche quella degli anziani che “sono la memoria della famiglia, sono quelli che ci hanno trasmesso la fede”, come riportato nel messaggio del Consiglio Episcopale.
La lettura del Vangelo del sogno di Giuseppe, i canti che hanno legato i singoli momenti grazie alla presenza “unita” dei cori delle parrocchie di Verzuolo, un piccolo simbolo, un rosario, per ciascuno dei partecipanti, realizzato a mano da alcune ragazze accolte dalla comunità “Papa Giovanni” di Saluzzo, testimonianza concreta di come “Niente è impossibile a Dio”.
E un messaggio, da portare con sé, ancora “preso in prestito” dalle parole della Santa di Calcutta: “la vita è preziosa, abbine cura. La vita è la vita, difendila”.
Il Centro di Aiuto alla Vita di Saluzzo ringrazia i parroci e i verzuolesi per l’ospitalità e per aver collaborato all’organizzazione della serata.